Gelo by Bill Streever

Gelo by Bill Streever

autore:Bill Streever [Streever, Bill]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDT
pubblicato: 2018-07-12T16:00:00+00:00


Febbraio

È il 2 febbraio, giorno della Candelora, e qui ad Anchorage ci sono 8°. Fa un caldo soffocante. A Kansas City ci sono -12o, a Washington D.C. 2o e a Denver ce ne sono -3o. New Orleans raggiunge solo 9o e la minima di Los Angeles è più bassa della massima di Anchorage. La mia bella neve si sta sciogliendo di nuovo, riempie le strade di poltiglia. Un torrente che attraversa la città è sgelato e ha allagato il seminterrato di un palazzo di uffici, danneggiandone i computer. I conciatetti sono impegnati a riparare infiltrazioni d’acqua improvvisamente tornata allo stato liquido. All’Alaska Zoo di Anchorage l’orso bruno Jake si è svegliato, intontito, ed è uscito barcollante per stendersi al sole.

Quando la neve si scioglie, diventa ghiaiosa per via del terriccio e della polvere che si sono accumulati nel corso dei mesi. Prima erano equamente distribuiti in un metro di neve compatta, ora invece si ammassano tutti in superficie, e la neve inscurita assorbe calore e si scioglie più in fretta. Sto sciando in maglietta lungo una pista al margine dell’insenatura di Cook, e osservo migliaia di blocchi di ghiaccio sporco che passano galleggiando con la marea. Da sud soffia un vento caldo, che elimina il freddo o meglio, pompa calore. Proprio sul bordo dell’insenatura ci sono pozze di neve in poltiglia che mi fanno strascicare gli sci, inframmezzate a quel genere di neve dura provocata da continui congelamenti e riscaldamenti. Il mio cane, che mi corre dietro, rompe quella crosta, mi guarda con aria interrogativa, il capo piegato e le orecchie ritte, e sembra chiedersi quando torneremo indietro. Ma sotto gli alberi, al riparo dal vento, la neve rimane intatta.

Mi consolo. “Si tratta sicuramente di un’ondata di caldo” riferisce ai giornalisti Sam Albanese del National Weather Service, “ma non è certo fuori dall’ordine delle cose, qui, rispetto alla maggior parte degli inverni”. A febbraio, ad Anchorage, si può star certi che il freddo ritornerà. Mary Anderson, che vive in questa zona dal 1945, dice a un giornalista: “Ho visto tutti i tipi immaginabili di clima. Non è così strano”.

In realtà è piuttosto anormale. È una massima record per questo periodo, un’altra negli annali del riscaldamento globale. La precedente massima sono stati gli 8° del 1977, mentre nello stesso periodo, ma nel 1947, la città ha goduto di una minima da record: c’erano -36°.

Il giorno della Candelora segna il punto intermedio tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera, cioè il punto intermedio tra il giorno più corto dell’anno e quello con dodici ore tra l’alba e il tramonto. Un tempo veniva considerato l’ultimo giorno di Natale e per quanto sia ritenuta una festa cattolica, affonda forse le radici nella festa gaelica di Imbolc, celebrata molto tempo prima di Cristo per segnare la nascita degli agnelli e i primi fremiti della primavera. La Catholic Encyclopedia, pubblicata per la prima volta nel 1907, nega tale ricorrenza con tale risolutezza che ci si convince che non sia mai effettivamente esistita. Il nome, Candelora,



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